Google lotta contro le app potenzialmente pericolose per utenti, inserzionisti ed editori. Rimosse dal Play Store 600 app, dopo le 238 rimosse appena otto mesi fa.
Google ha eliminato dal Play Store circa seicento applicazioni a causa delle pubblicità fastidiose in esse veicolate. È stata la stessa compagnia a comunicarlo attraverso un post.
Ma cosa si intende per pubblicità fastidiose? Le pubblicità fastidiose sono quelle che vengono mostrate a noi utenti in modi inattesi, e che interferiscono o addirittura compromettono l’uso delle funzioni dei nostri smartphone.
Sotto accusa gli annunci “fuori contesto”
Figurano tra queste i cosiddetti “annunci fuori contesto”: annunci che gli sviluppatori malintenzionati ci mostrano quando non stiamo usando le loro app. L’individuazione e la successiva eliminazione di queste app è stata possibile grazie al machine learning, un approccio basato sull’autoapprendimento.
Bjorke, senior product manager di Google, cita come esempio le pubblicità a schermo intero che compaiono quando si è in chiamata o durante l’utilizzo di altre app.
Un danno per utenti, inserzionisti ed editori
Le app in questione sarebbero state installate 4,5 miliardi di volte, prima della loro eliminazione. Google assicura: “Prendiamo provvedimenti contro chi crea app apparentemente innocue, ma che in realtà violano le nostre norme sugli annunci”. Tali app costituiscono un potenziale danno per utenti, inserzionisti ed editori.
La maggior parte delle applicazioni eliminate da Google sembrano essere state sviluppate tra Cina, India e Singapore, con riferimento ad un pubblico prevalentemente inglese.
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