Perché alcuni prodotti sono più piccoli: ecco il motivo della variazione di dimensioni e quantità

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Molti di noi lo hanno notato: alcuni prodotti, soprattutto generi alimentari, hanno visto una riduzione delle proprie dimensioni nel corso degli ultimi anni. In questo articolo, cercheremo di scoprire proprio perché alcuni prodotti sono più piccoli.

Non è soltanto una questione di confezione, né il segno del tempo che passa. Alcuni prodotti sono semplicemente più piccoli. La riduzione è frutto di una scelta di marketing da parte delle aziende produttrici. Il fenomeno va sotto il nome di shrinkflation. Anche se, per alcuni prodotti, esitono altre spiegazioni ufficiali. Cercheremo di capirne di più, in questo breve articolo. E tenteremo di dare una risposta alla domanda: perché alcuni prodotti sono più piccoli?

Indice

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Che cos’è la shrinkflation

La parola “shrinkflation” nasce dalla fusione di due termini inglesi – “shrinkage”, che significa “contrazione” e “inflation” che significa “rincaro”. La shrinkflation è, quindi, un processo di riduzione delle dimensioni dei prodotti di largo consumo. Di contro, i prezzi di tali prodotti restano invariati. O, in alcuni casi, vengono addirittura aumentati.

Quando viene diminuita la quantità di prodotto nella confezione

In alcuni casi, il processo di riduzione – la shrinkflation, appunto – non coinvolge direttamente le dimensioni del prodotto. Ma il quantitativo di prodotto presente nella confezione. Gran parte dei consumatori, almeno al momento dell’acquisto, non riesce a rendersi conto di simili variazioni.

Su questa assenza di contezza, sull’impossibilità di fare un raffronto fra il prodotto attuale e quello acquistato tempo prima, si basa la tecnica della shrinkflation.

Quali prodotti vengono commercializzati in quantità ridotta

Tale processo di riduzione va a coinvolgere, come avrete notato: il numero di biscotti contenuti in un pacco; i fazzolettini di carta nei pacchetti – molte marche hanno ridotto da dieci a nove; il peso di una scatoletta di tonno; e anche il peso di una vaschetta di gelato.

Perché alcuni prodotti sono più piccoli

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Ma perché le aziende si servono di un simile processo? La risposta è abbastanza scontata. I prodotti più piccoli, al netto di un prezzo di vendita invariato o addirittura maggiorato, consentono introiti maggiori. Assistite da tecniche di packaging avanzate, le aziende attuano la shrinkfaltion per far fronte alla crisi dei consumi.

Controversie della shrinkflation

Senza volerci girare intorno, la tecnica della shrinkflation può essere considerata un tentativo di attacco ai nostri risparmi. In tal senso, sono molteplici gli istituti e le associazioni che hanno intrapreso iniziative per fronteggiarlo.

Nell’estate del 2017, a suonare il primo campanello di allarme contro questa tecnica, è stato l’Istituto di Statistica Britannico (Office for National Statistics). Nei sei anni precedenti, sono stati riscontrati circa 2’500 casi di confezioni di prodotti – soprattutto alimentari e per l’igiene della casa – ridimensionate in peso e quantità.

In Italia, la situazione shrinkflation è stata fotografata dall’Istat. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, negli anni dal 2012 al 2017, i casi analoghi registrati in mercati, rivendite e super mercati sono stati 7’306. Per 4’983 prodotti, a subire modifiche, è stato non solo il confezionamento ma anche il prezzo.

Quali prodotti sono più interessati da riduzione dimensioni o quantità

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I settori più interessati da riduzione di dimensioni della confezione e della quantità sono quelli di zuccheri, dolciumi, confetture, cioccolato, miele – in 613 casi diminuzione della quantità e aumento del prezzo – e quello del pane e dei cereali – 788 casi in cui, però, si è riscontrata solo una riduzione delle confezioni.

Le altre categorie da tenere d’occhio sono quelle di bibite, succhi di frutta, latte, formaggi, creme e lozioni.

Alcuni esempi di prodotto più piccolo

Vediamo ora quali prodotti, nello specifico, sono stati oggetto di shrinkflation. Quali prodotti, quindi, sono effettivamente più piccoli rispetto a qualche tempo fa. E quali prodotti hanno visto una riduzione di quantità nella confezione in commercio.

Il Toblerone è più piccolo

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Il primo esempio riguarda il Toblerone. La Kraft, nel 2010, ha deciso una riduzione delle dimensioni della nota barretta di cioccolato: dai 200 grammi originari, si è passati ai 170 grammi attuali.

Nel 2016, in Gran Bretagna, la Mondelez International ha ulteriormente ridotto le dimensioni del Toblerone, portandole a 150 grammi. La barretta da 400 grammi è stata portata a 360 grammi. Ciò è stato possibile aumentando lo spazio fra le caratteristiche piramidi di cioccolato che costituiscono la barretta.

Tale riduzione di peso sarebbe stata una delle tante conseguenze della Brexit. Per evitare di aumentare i prezzi di listino per i prodotti destinati al mercato britannico, si è deciso di diminuire il peso delle confezioni.

La cioccolata Milka è più piccola

La stessa Mondelez International, nel 2017, ha ridotto da 300 a 270 grammi le dimensioni di Milka Alpine Milk e Milka Nuts & Raisins.

La bottiglia di Coca-Cola ne contiene meno

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Anche Coca-Cola si è resa protagonista di un processo di shrinkflation. La bottiglia di Coca-Cola da 2 litri è passata a contenerne 1,75 litri.

I Kellogg’s Coco Pops pesano meno perché meno calorici

Kellogg’s ha giustificato la riduzione del peso con una diminuzione dello zucchero utilizzato nei Coco Pops. Tale riduzione ha avuto l’effetto di tagliare il peso. La multinazionale dei cereali sostiene che, in realtà, il numero di Coco Pops in ogni confezione sarebbe addirittura aumentato.

La svolta salutista di Unilever coinvolge il mondo Algida

Tutti gli amanti del gelato, in particolare, quelli affezionati ai gelati Algida, non hanno potuto fare a meno di notare il rimpicciolimento del Magnum e del Cornetto. Mentre il prezzo per grammo risulta aumentato, Unilever ha ridotto le dimensioni dei due gelati principi dell’offerta Algida.

Perché il Magnum è più piccolo

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L’intento è nobile: portarli sotto le 250 calorie. Così, il Magnum alle mandorle è passato da 110 ml a 100. Sorte peggiore è toccata a Magnum Infinity Chocolate & Caramel e Magnum Infinity Chocolate: a causa del loro eccessivo apporto calorico, sono stati addirittura depennati dai prodotti in produzione.

Perché il Cornetto è più piccolo

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La svolta salutista di Unilever, che nel 1976 ha acquisito il brand italiano dei gelati confezionati, ha coinvolto anche il celebre Cornetto. Vogliamo credere che questa riduzione di peso e dimensioni sia stata dettata esclusivamente da una scelta salutista?

Perché 9 fazzoletti a confezione anziché 10

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La tecnica della shrinkflation è lampante se consideriamo l’esempio dei fazzoletti di carta. Negli ultimi anni, molte marche sono passate dal metterne dieci a confezione a ridurre il numero a nove. Sembra una riduzione da poco. Ma moltiplicando il numero per dieci – che è spesso il numero di pacchetti di fazzoletti presenti in una confezione – ci si rende conto che acquistiamo un pacco in meno di fazzoletti.

Un discorso analogo vale per la carta igienica: venti strappi in meno, per venti rotoli, equivalgono ad un rotolo in meno. Sia il pacchetto di fazzoletti che il rotolo di carta igienica vengono sacrificati sull’altare della mancata variazione di prezzo.

Avevate notato queste variazioni? Ne avete notato altre? Segnalatele nei commenti, qui sotto!

6 comments

    1. La bottiglietta di Estathè, è passata a 400ml dai 500ml e costa sempre 0,99. Ogni 5 bottigliette, una in meno 😤

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Felice Tommasino

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