Lu cundo di Francesco Nigro: il sogno americano

Francesco Nigro, di Piaggine, ha lavorato in New Jersey ed in Florida, negli Stati Uniti d'America

Lu cundo di Francesco Nigro è il racconto del sogno americano di zi’ Franco, un chiainaro (piagginese) emigrato negli Stai Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale

“Eliminiamo queste distanze: diamoci del tu! Gli americani semplificano tutto: usano you“. Questa è una delle cose che si è voluto portare dietro Francesco Nigro dagli Stati Uniti. Emigrato dall’Italia quando aveva poco più di trent’anni, ha trascorso lì gran parte della sua vita.

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Il suo racconto parte dal New Jersey: della gioventù trascorsa a Piaggine fa fatica a parlare. Lì, in America, ha trovato il lavoro ed il benessere. In questo piccolo borgo, nel cuore del Cilento, ha lasciato i ricordi dell’infanzia. Ricordi che vorrebbe rimuovere. Ma che pure gli tengono compagnia, ancora oggi. Alla fine, hanno tenuto compagnia anche a noi, quando lo abbiamo intervistato, insieme a Carmine Nigro.

Guarda l’intervista

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L’incontro con Francesco Nigro

È stato proprio grazie a questo amico in comune – per me, amico dai tempi delle scuole materne – che io e Francesco Nigro ci siamo conosciuti. Quelli bravi parlerebbero di serendipità: trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Quando ho incontrato Francesco Nigro per la prima volta, curavo la pagina di promozione turistica e culturale del Comune di Piaggine.

Ero alla ricerca di informazioni sui palazzi storici. Nello specifico, avevo bisogno di saperne di più su Palazzo Vairo di via Ricci: quello dove vive Francesco Nigro, dal suo ritorno in Italia. Ed è lì che ci siamo incontrati. Un palazzo costruito, probabilmente, nel 1586. Pare che un tempo avesse duecento stanze. Oggi, ne vengono utilizzate molte meno. La facciata principale del palazzo è arricchita dalla presenza di caratteristiche finestre: ognuna ha il proprio davanzale in pietra, a riprendere l’imponenza del portone di ingresso.

Lo stemma nobiliare

A dominare il portone, c’è lo stemma nobiliare. I Vairo hanno sempre utilizzato gli stessi elementi distintivi. Elementi che ogni ramo della famiglia ha poi declinato a suo modo. In quello di Palazzo Vairo di Via Ricci, riusciamo a scorgere le onde del mare, l’ancora, il pesce e le stelle. Quella dei Vairo è una famiglia importante ed antica. Originaria del parmense, giunse a Napoli negli anni della guerra dell’Imperatore Carlo V contro Tunisi. La moglie di zi’ Franco – così è conosciuto in paese Francesco Nigro – era una discendente di questo ramo della famiglia Vairo.

Il cortile e le pile di pietra all’ingresso

Quando l’enorme portale in legno si schiude, la vista è meravigliata dal grazioso cortile. Ad accoglierci, ai lati dell’ingresso, due enormi pile in pietra: entrambe erano adibite alla conservazione dell’olio. Pensate: ognuna di esse può contenerne fino a 500 litri. Sono spettacolari. La loro presenza è uno dei fili che ci riannoda al passato di questo palazzo e di questa famiglia. Ma i fili che ho raccolto, come avrai intuito, non sono quelli della storia di questo palazzo. È con la stessa meraviglia con la quale il mio sguardo è stato catturato da quel cortile che le mie orecchie hanno potuto ascoltare il racconto (lu cundo, in dialetto chiainaro) di Francesco Nigro.

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Lu cundo di Francesco Nigro

Con la serendipità, Cristoforo Colombo ha scoperto le Americhe. E gli Stati Uniti d’America sono i co-protagonisti della vita di Francesco Nigro: a lungo sognati, desiderati, conquistati, vissuti e, di nuovo, sognati. Ma, come dicevo, il racconto parte dall’infanzia vissuta a Piaggine, con i ricordi della Seconda Guerra Mondiale.

Lu cundo – Francesco Nigro: il sogno americano (1a parte)

Il sogno americano di zi’ Franco – al secolo, Francesco Nigro – parte da Piaggine, piccolo comune dell’entroterra cilentano. I ricordi di gioventù si intrecciano con le vicende della Seconda Guerra Mondiale. Guerra i cui effetti coinvolsero anche i piccoli centri. Francesco Nigro racconta la ritirata dei tedeschi e la conseguente distruzione del ponte fra Sacco e Roscigno.

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Lu cundo – Francesco Nigro: il sogno americano (2a parte)

Il sogno americano di zi’ Franco si concretizza dopo i trent’anni di età. Dopo quindici anni nelle liste di attesa, riesce ad emigrare negli Stati Uniti, dove lo attende la madre. Tanto era trascorso dal momento dell’atto di richiamo: i genitori avevano potuto portare con sé solo i figli minorenni. “Io mi facevo voler bene”, racconta zi’ Franco parlando delle sue esperienze lavorative negli Stati Uniti, nel New Jersey, prima; in Florida, poi. In fine, il ritorno in Italia. E la nostalgia dell’America e degli americani.

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Felice Tommasino

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