Brand hashtag a cosa serve e come crearne uno

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Photo by Katie Harp on Pexels.com

Averne uno aiuta la consapevolezza del tuo marchio. Vediamo un brand hashtag a cosa serve e come utilizzarlo.

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Indice

In questo articolo sul brand hashtag troverai:

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Hashtag cosa sono

Partiamo dalle basi. Vediamo cosa sono gli hashtag, dandone una definizione.

Un hashtag è una qualsiasi parola preceduta da “#”, altrimenti detto “cancelletto” o “hashtag”. La parola così composta consente al social media di creare dei collegamenti ipertestuali fra i contenuti in cui compare lo stesso hashtag. Inoltre, consente a qualsiasi utente di visualizzare tali contenuti, cliccando sull’hashtag.

Come scriverli in maniera corretta

Vediamo alcune dritte per scrivere gli hashtag in maniera corretta. Non è possibile usare simboli o caratteri speciali negli hashtag. Sono ammessi numeri ed accenti. Ma non sono ammessi segni di punteggiatura, né apostrofi o virgolette. Ecco alcuni esempi per capire meglio come scrivere gli hashtag:

  • #seguoFeliceTommasino è un hashtag;
  • # seguo Felice Tommasino non è un hashtag;
  • Felice Tommasino # # non è un hashtag;
  • #seguoFeliceTommasino! è un hashtag fino al punto esclamativo: quest’ultimo non può far parte della stringa di caratteri che compongono l’hashtag.

All’interno di un hashtag, può comparire anche una emoji. L’inserimento di queste ha permesso il riciclo di alcuni hashtag molto di tendenza ed ormai saturi. L’emoticon crea, infatti, una variante dell’hashtag originario. Un esempio? Pensiamo a questi due hashtag:

#coffeelover: è contenuto in 26’883’909 post;

#coffeelover☕️ – la sua variante con emoticon- è ugualmente popolare, ma è contenuto in 141’965 post.

A cosa servono

Gli hashtag possono essere considerati come delle parole chiave: attraverso di essi, l’algoritmo del social riesce a capire qual è il contenuto del nostro post. In base a questo, può mostrarlo alle persone maggiormente interessate a quell’argomento.

Da un po’ di tempo, Instagram consente ad ognuno di noi di seguire gli hashtag di nostro interesse. In questo modo, visualizziamo i contenuti ad essi collegati, all’interno del nostro feed, come se si trattasse di un account come quello delle persone che seguiamo. Essi compariranno in quello che viene chiamato “feed”: la prima schermata che visualizziamo quando lanciamo la nostra app di Instagram, o apriamo la pagina web del social network.

Brand hashtag a cosa serve

Un brand hashtag consente a chi ci segue e a chi segue la nostra attività di interagire facilmente con i nostri contenuti e di proporne di propri. Un hashtag di marca consente, in poche parole, di innescare flussi di conversazione fra l’azienda, il brand, ed il cliente/consumatore. Usi Twitter? Li troviamo sovente il buzz (chiacchiericcio, ndr) su un determinato argomento proprio grazie all’uso di brand hashtag di film, eventi, programmi televisivi e serie tv.

Esempi di brand hashtag

Vediamo alcuni esempi di brand hashtag di aziende molto note:

  • IKEA Italia utilizza il brand hashtag #IKEAItalia, ma anche #SiamoFattiPerCambiare;
  • Internazionale Milano Football Club utilizza il brand hashtag #IMInter;
  • Samsonite utilizza il brand hashtag #MySamsonite;
  • Intimissimi usa il brand hashtag #Intimissimi;
  • Decathlon Italia usa l’hashtag #DecathlonItalia, ma anche #ChiFaSportHaGiàVinto: memorizzalo questo perché, fra poco, vedremo perché rischia di essere poco efficace!
  • Sky Tg24 usa l’hashtag #SkyTg24: sì, i numeri sono ammessi all’interno degli hashtag;
  • Philips Italia combina diversi brand hashtag: #PhilipsItalia #EverydayPhilips #Philips.

Come creare un hashtag per la tua azienda

Vediamo, ora, come puoi creare un hashtag per il tuo marchio. Ecco i miei suggerimenti:

  • Includi il nome dell’azienda o dell’organizzazione all’interno del tuo brand hashtag: questo lo renderà riconoscibile e più facilmente memorizzabile;
  • Per favorire il ricordo e, soprattutto, l’utilizzabilità del tuo brand hashtag, scegli una sequenza di caratteri non troppo lunga e facile da scrivere;
  • Evita gli accenti: rischiano di creare confusione. Qualcuno potrebbe usare l’accento grave, altri quello acuto. Questo potrebbe favorire la dispersione dei contenuti ed un più complicato monitoraggio del buzz online sul tuo marchio. Ad esempio, immagina di essere una torrefazione: meglio #caffetommasino di #caffètommasino, perché alcuni utenti potrebbero usare #caffétommasino. Meglio ancora sarebbe eliminare a monte ogni possibilità di fraintendimento scegliendo come hashtag parole di natura prive di accenti.
  • Non usare gli apostrofi: se gli accenti rischiano di creare confusione, gli apostrofi sono il male assoluto degli hashtag. Essi, infatti, interrompono la stringa di caratteri che compone l’hashtag. Come abbiamo visto in apertura, nessun hashtag può contenere apostrofi.
  • Se il nostro nome, il nome della nostra azienda o organizzazione è una parola comune o rimanda a parole comuni, potremmo pensare di creare un hashtag con un gioco di parole.
  • Evita la ripetizioni di lettere uguali e vicini: ad esempio, l’azienda “Virate e Stocchetti” sceglie come brand hashtag #VirateEStocchetti. Qualche utente potrebbe utilizzare, invece, #VirateStocchetti. Anche questo può comportare una dispersione di contenuti.
  • Utilizza la notazione a cammello per promuovere il tuo brand hashtag: l’abbiamo appena visto negli esempi. Per permettere all’utente di leggere meglio le parole che compongono il tuo hashtag, utilizza le iniziali in maiuscolo. Il camel case (o notazione a cammello, appunto) è una pratica nata negli anni 70 ed utilizzata per scrivere le parole composte.
  • In fine, ma non per questo meno importante: accertati che l’hashtag scelto non sia già in uso. Come? Fai una semplice ricerca su Instagram. Se non compaiono post correlati all’hashtag da te scelto, puoi iniziare ad utilizzarlo per i contenuti del tuo brand.

Fonti

Per la redazione di questo articolo, ho consultato le seguenti fonti:

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Felice Tommasino

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