Anche Barack Obama ha fatto ricorso al Newsjacking marketing. Molta visibilità, a bassissimo costo. Due situazioni che costituiscono due interessanti casi studio del Newsjacking marketing.
Il Newsjacking è lo sfruttare una notizia, un tema caldo o un trend per inserirsi nel flusso delle conversazioni in rete, così da attirare una forte copertura mediatica e dare, di conseguenza, visibilità all’azienda, ai prodotti/servizi e ai propri contenuti.
Come Obama rubò la scena ai repubblicani
Il 3 gennaio del 2012, Barack Obama decise di iscriversi su Instagram, condividendo con tutto il mondo il suo profilo. Era il presidente in carica degli Stati Uniti d’America. E, a suo modo, aveva dato luogo ad un evento.
La sua decisione attirò l’attenzione dei media americani. Ed ogni altra notizia passò, inevitabilmente in secondo piano.
Obama ottenne gratis una visibilità che sarebbe costata migliaia di dollari
La notizia ebbe una portata tale da distogliere l’attenzione dal Caucus dell’Iowa, un’importante assemblea del partito repubblicano. Obama, praticamente a costo zero, è riuscito ad ottenere una visibilità che sarebbe altrimenti costata migliaia di dollari, come riportato anche da Social media expert.
Obama e newsjacking, qualche anno prima
Un altro esempio di evento creato dal nulla si era verificato poco tempo prima. In quel caso, Barack Obama fece da ulteriore cassa di risonanza per chi quell’evento l’aveva creato.
Da evento parodia a movimento: potenza del newsjacking
Tutto partì, allora, da Comedy Central. Volendo parodiare Glenn Beck, il conservatore di estrema destra, gli autori satirici Stephen Colbert e Jon Stewart crearono l’evento “The Rally to Restore Sanity and/or Fear”, previsto per il 30 ottobre del 2010. L’evento parodia venne ripreso dai giornalisti.
E da evento goliardico si trasformò in un vero e proprio movimento: dalle 25 mila persone attese, ne arrivarono 215 mila. Anche allora, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, non poté che menzionare l’evento in un suo discorso.